Conoscete il Kumquat? Io no, non lo conoscevo, non con questo nome almeno. Conoscevo il mandarino cinese, che poi ho scoperto essere la stessa cosa.
Si tratta di un albero sempreverde di origine appunto cinese, ma comunque molto diffuso in Italia, il cui frutto, che porta lo stesso nome dell'albero, è usato principalmente per marmellate e canditi, ma fidatevi se vi dico che è eccezionale per la preparazione di liquori dal gusto particolare.
In questo periodo il frutto è pronto per essere utilizzato per le marmellate ed è proprio questa ricetta che oggi vorrei condividere, dato che lo scorso anno mi ha dato grandi soddisfazioni.
Confesso di non aver mai visto in vendita i frutti dei mandarini cinesi, ma è molto facile trovarli trattandosi di una pianta presente in molti giardini, spesso solo come pianta ornamentale.
Comunque se riuscite a procurarveli e soprattutto se avete un po' di tempo a disposizione provate a realizzarla, non ne rimarrete delusi.
Occorreranno:
mandarini cinesi
zucchero di canna ( un terzo del peso della frutta)
una baccello di vaniglia.
Lavate i mandarini cinesi e lasciateli in una ciotola piena d'acqua per non meno di 8-10 ore, avendo cura di cambiare l'acqua un paio di volte, questo per attutirne il sapore amarognolo.
Dopo, armatevi di tanta pazienza e tagliateli a rondelle avendo cura di togliere tutti, ma dico proprio tutti i semini. Non buttateli però, metteteli in una garzina chiusa a mo' di sacchettino con un po' di spago da cucina, servirà durante la cottura della marmellata, perché i semini rilasceranno la loro naturale pectina.
Prendete il baccello di vaniglia, incidetelo con un coltellino affilato, raschiate i semini all'interno e uniteli alla frutta in un tegame dal fondo spesso con lo zucchero di canna e il sacchettino con i semini.
Cuocete a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto; a cottura quasi ultimata togliete il sacchettino, date una passata di minipimer e lasciate sul fuoco fino a quando la prova piattino decreterà la giusta densità.
Conservate in barattoli precedentemente sterilizzati, fateli raffreddare a testa in giù per favorire l'effetto sottovuoto e se volete essere un po' più sicuri, fateli poi bollire per una ventina di minuti.
Una volta raffreddati i barattoli la marmellata è pronta da mangiare.
Una mia collega mi ha raccomandato di gustarla in abbinamento a yogurt e ricotta di bufala, sembra essere una vera prelibatezza. Io non ho ancora provato, che dite mi devo fidare?