venerdì 22 giugno 2012

Il tempo della maturità

Tempo di maturità. In questi giorni se ne parla molto. Come tutti gli anni.
Ne sono passati diversi da quel giugno del '95 in cui ero maturanda anche io, ed era tanto tempo che non mi soffermavo sui miei ricordi. L'altro giorno mentre guidavo verso casa, ascoltando distrattamente la radio qualcosa mi ha fatto tornare indietro, su alcuni dettagli.
In effetti non è che ricordi tantissimo di quei giorni, forse perché ero una tardo-adolescente non troppo felice o forse perchè negli anni che vennero ebbi spesso l'impressione che i tanti auguri e buoni auspici che tutti mi riservarono si erano tradotti in realtà in pesanti iatture...o forse ancora perché il tempo mitizza tutto e a volte è meglio così.
Ricordo l'ansia da cartucciera nascosta sotto la t shirt enorme, i litigi con la mia amica del cuore per colpa del suo fidanzato "st----o", la dichiarazione d'amore inaspettata del compagno di banco, il prof. di diritto che venne ad assistere al mio esame insieme alla profia di inglese, la canzone che trasmetteva la radio la mattina dell'orale (The Connels -  '74 '75) ... la felicità della fine e gli interrogativi sul futuro. Pochi dettagli insomma.
Poi però ho iniziato a pensare ai professori, quelli incontrati durante tutto il percorso delle superiori e ho cercato nei meandri della memoria per capire di chi di loro ho conservato qualcosa. Confesso che di alcuni non ricordo neanche il nome, ma al pensiero di altri ho provato emozione e commozione.
Il prof. di ragioneria, che da diversi anni non è più tra i vivi, burbero, vecchio stampo, molto all'antica, mi ha insegnato che non bisogna mai accontentarsi dei risultati ma aspirare sempre a qualcosa di più. Ero la sua preferita ma non per questo privilegiata, anzi, tartassata, interrogata continuamente. Una volta durante un compito in classe mi spostò alla cattedra e mi nascose dietro una pila di libri di testo per evitare che passassi il compito a qualcuno...
Sua moglie, prof di italiano e storia al biennio, vecchio stampo anche lei ma dolcissima, orgogliosa della sua Napoli di cui parlava sempre, che ci sfrantumava con le gare di verbi e le analisi logico, grammaticali, del periodo dei Promessi Sposi. Ecco i Promessi Sposi con lei li ho amati, conservo ancora nella mia libreria la versione scolastica di quegli anni, e mi sono appassionata allo studio della Storia.
Le professoresse di francese e inglese, una pseudo hippy la prima e una signora molto schietta la seconda, che cercarono più volte di farmi capire che la mia vera predisposizione era per le lingue straniere...
Il mitico professor "Grisù", il prof amico, disponibile fino all'impossibile, che durante la preparazione dell'esame ci fece creare dei gruppi di studio e che veniva a studiare con noi, nelle nostre case, gratuitamente,  per solo spirito di devozione al suo lavoro.
Non li ho più rivisti ma nel mio cuore ci sono e ci saranno sempre perché sono stati in modi diversi dei validi insegnanti, perché seppur tante nozioni sono andate perdute ciò che effettivamente è rimasto è quel che mi hanno insegnato della vita e che ho compreso solo molto tempo dopo, con la "maturità". Grazie, forse sareste fieri di me.

2 commenti:

  1. Alcuni insegnanti rimangono, altri passano e basta.
    Al mio esame di maturità, ragioneria sperimentale, il prof incompetente di allora se l'è data a gambe una volta saputa la traccia, non sarebbe riuscito a suggerirci niente, non ne capiva niente!! Non sai quanto l'abbiamo maledetto!!! Meno mele che non lo abbiamo più visto!
    ...Oh-oh, allora le maledizioni funzionano! ;)

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  2. Che bel post che hai scritto cara Verdiana.... alla maturità..una sola volta ho pensato ed è stato con un film...ma i ricordi arrivano sempre così.. improvvisi ed emozionanti....si penso anch'io che sarebbero fieri di te!!!!!
    Ti abbraccio forte dolce ragazza!!!!!!!!!!

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