sabato 2 luglio 2011

La voce delle donne

Oggi ho un'ospite. Una donna che ha deciso di far sentire la sua voce scrivendo una lettera.
Non ad una persona qualsiasi, ma niente poco di meno che al  Presidente Napolitano. E lo ha fatto per esprimere il suo rammarico, la sua sofferenza di fronte ad un problema che non può e non deve lasciare indifferenti...quello della "monnezza" a Napoli e provincia.
Con il suo consenso la riporto sul mio blog, perchè quando l'ho letta pubblicata qui mi sono emozionata, perchè la voce di una donna che si erge dall'indifferenza generale deve essere ascoltata, perchè nonostante io non viva direttamente questa emergenza non posso ignorare quello che avviene al di là del mio giardino.


"Caro presidente Napolitano, sono una sua concittadina che oggi abita a Pozzuoli: la perla di un golfo di straordinaria bellezza, la culla dei Campi Flegrei, la custode di alcuni tra i tesori archeologici piu’ grandiosi del mondo, un museo a cielo aperto che ancora oggi respira storia ad ogni angolo di strada, la città di Sofia Loren e la terra di altri ottantamila cittadini. Eppure se la vedesse oggi caro Presidente… non la riconoscerebbe piu’ la nostra deliziosa Pozzuoli.

Anche qui infatti, proprio come a Napoli, in questi mesi domina un triste e insopportabile panorama monotono che sta pericolosamente cancellando sogni e speranze oltre a compromettere pericolosamente la nostra gia’ precaria salute e la vivibilita’ di questo piccolo paradiso ormai dimenticato.

Sono venuta a vivere qui dieci anni fa: avevo scelto Pozzuoli perche’ era tra le altre località limitrofe quella che mi concedeva insieme il lusso di godere di quel mare che da autentica napoletana non avrei mai potuto allontanare troppo dalla mia vista, e di avvicinarmi all’unico polmone verde di questa zona,: la riserva naturale degli Astroni, oasi protetta dal WWF da oltre vent’anni.

Ma purtroppo da qualche mese ormai lo scenario a cui siamo sottoposti è prepotentemente cambiato e l’unica cartolina che potrei inviarLe in questo momento sarebbe quella di un cassonetto dell’immondizia. Ogni sera per raggiungere casa mia dall’uscita della tangenziale di Pozzuoli, sono costretta a percorrere quei 2 km di Via Campana che sono ormai diventati semplicemente strazianti. E da cittadina, soffro immensamente ad assistere a questo lento e progressivo sfiorire di una bellezza che vedo ogni sera piu’ spenta, piu’ depressa, piu’ vinta.

Sono 2 km di spazzatura, signor Presidente, 2 km di cumuli di immondizia di qualsiasi genere, distese di sporcizia e sudiciume che costeggiano la strada che percorro come se si fossero definitivamente radicate al terreno e non ci volessero più abbandonare, 2 km di fetore che stanno soffocando qualsiasi velleità.

Al mattino quando esco di casa e mi metto in macchina, mi sforzo ad immaginare che quello spettacolo devastante sia stato nella notte finalmente spazzato via. E quando invece mi scontro duramente con una realtà ben diversa dalla mia generosa immaginazione, e anzi mi rendo conto che la pattumiera a cielo aperto prosegue determinata nel suo incedere conquistando altri metri di indifeso marciapiedi, inizio a dirottare le mie preghiere verso il buon Dio. Ma ogni sera al mio rientro comprendo che scomodare il Padre Eterno per queste meschinita’ frutto solo della incapacità umana è cosa alquanto inutile e allora ricomincio a sperare e ad immaginare un nuovo giorno...

Nel mio condominio ci sono quasi 100 famiglie, ci siamo organizzati autonomamente gia’ da qualche anno per fare la raccolta differenziata perche’ il comune di Pozzuoli non ha ancora avuto questa brillante ma semplicissima idea. E nonostante cio’ quest’anno ho pagato ben 383 euro di tassa sui rifiuti solidi urbani contro i 289 euro dello scorso anno. Nel mio condominio come in quelli vicini, vivono persone civili, famiglie attente all’ambiente: curiamo a nostre spese un piccolo fazzoletto di verde che cerchiamo di tutelare e di proteggere con i denti per consentire ai nostri figli di giocare all’aria aperta e di respirare senza preoccupazioni. Abbiamo realizzato sempre a nostre spese un campo di calcio per impegnare i nostri ragazzi ed educarli allo sport. Appoggiamo iniziative sociali, ci impegnano ognuno nel proprio piccolo per rendere migliore la qualità della vita e arrivare dove le amministrazioni comunali non riescono. Ma da soli non possiamo fare null’altro di piu’. Da soli non riusciamo a fare un solo passo al di fuori del nostro portone. Da soli siamo deboli, siamo gia’ sconfitti.

Caro Presidente, so bene che Lei non ha nelle sue mani il potere di liberare la Sua adorata citta’ da questo strazio, da questo male che seppure sembri incurabile sono certa non debba ancora essere considerato ineluttabile, per questo sento bisogno ugualmente di chiederle aiuto.

Non possiamo piu’ vivere in queste condizioni, non possiamo abituarci a questa emergenza assassina, non possiamo restare schiavi della camorra, della mala amministrazione pubblica, dell’ignoranza e dell’incivilta’, ma neanche del razzismo, del pregiudizio, del boicottaggio e degli interessi politici pubblici o privati che siano.

Siamo fieri e orgogliosi che a Napoli sia stato eletto Luigi De Magistris, che indipendentemente dalle ideologie politiche rappresenta un fondamentale punto di rottura con il passato e incarna le ultime speranze che scoraggiate erano rimaste ad aleggiare sconsolate in città. Abbiamo assistito nelle ultime settimane ad una sostanziale presa di coscienza del popolo napoletano che si è risvegliato da un troppo lungo letargo e adesso lotta in prima persona per realizzare i progetti che quest’uomo che mi piace considerare un moderno Masaniello sta restituendo alla nostra volontà. Ma oltre alla città di Napoli esiste anche una provincia, un territorio martoriato, avvelenato, prigioniero di un presente che non rende onore alla sua gloriosa storia e che non rappresenta tutta la sua gente.

Caro Presidente, Napoli e la sua provincia hanno bisogno del suo aiuto, della sua sensibilita’, del suo giudizio, del suo conforto.

Dia voce la prego a questa citta’ che sanguina, dia voce alle persone oneste che desiderano solo avere una vita sociale civile, dia voce all’angoscia che stiamo trasmettendo ai nostri bambini, dia voce al nostro futuro prima che venga anch’esso sepolto dall’immondizia come tutto il resto.

Emanuela Mandarini
napoletana d’origine, puteolana d’adozione, e soprattutto italiana"

Grazie Emanuela per questa tua testimonianza, grazie per questo gesto che esprime in toto la fierezza di un animo che non vuole soccombere di fronte alle circostanze più difficili, grazie perchè non ti arrendi.
Grazie soprattutto per l'esempio che hai dato a tutti coloro (me compresa) che troppo spesso non hanno la forza e il coraggio di esprimere con altrettanta intensità le proprie emozioni.

1 commento:

  1. SPERO NON RIMANGA INASCOLTATA............. POTREMMO FARLA GIRARE ANCHE SU FACEBOOK?????
    AURORA

    RispondiElimina

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